alba a pierino

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sabato 6 marzo 2010

tra pochi giorni è la festa della donna

Non mi voglio mettere a scrivere sul "mio" senso della festa della donna.
E' un avvenimento che fa parte del mio calendario. Per me è diventato, da anni, uno dei miei momenti, ma anche un tema, per produrre qualcosa di mio.
Un momento, ed un argomento, per raccogliere alcuni miei pensieri.
Il tema principale è: "Donne in cerca di una loro strada".
A due giorni dall'8 di marzo, uso questo avvicinamento per pubblicare due dei più recenti lavori.
Oggi quello del 2007,

Lo realizzai proprio il giorno dell'8 Marzo 2007. Immagini e pensieri per una pubblicazione per la festa delle donne di quell'anno. Le immagini contenute andavano sotto il titolo "Le Piste del Cuore", collezione fotografica estratta dall’album “Viaggio in Puglia”, realizzata il pomeriggio del 24 febbraio 2007, nel Vallone di Locone, Spianazzola (Bari).
Questo è stata forse l'unica pubblicazione per l'8 marzo che ho esposto al pubblico. Lo feci lo stesso anno, all'interno delle iniziative della manifestazione "I Fuochi di San Giovanni", evento folcloristico e culturale organizzato dal Comune di San Miniato nel mese di giugno.


aurelio cupelli
8 marzo
per le donne che cercano la loro strada


Distesa, attorno a me,
una campagna dai tenui colori di tardo inverno.
Sento la strada che scorre sotto di me,
e penso.
Entro in circoli della mente,
si confondono tra loro flash back,
notti calde, quasi dimenticate.
E poi valigie di ricordi, a volte di immagini.
Una curva si porta via i miei pensieri.
La strada adesso non è più dritta,
si muove sinuosa
tra campi verdi e campi ocra.
Cascine diroccate si avvicinano da destra,
svolto per andar loro incontro.


Cammino troppo veloce,
ma è come se mi chiamassero,
ma non sento cosa mi dicono.
Mi avvicino, mi soffermo,
ma dietro di loro
un’altra strada si scorge.
E’ una strada dritta, piana,
che si appoggia sulla campagna
verde di frumento.
Un lungo, leggero ponte, la sorregge.
E’ una ferrovia.
La strada va oltre le cascine diroccate,
insegue i binari appoggiati
sopra i verdi campi di grano.
Sento di nuovo una voce chiamare.


Non sento cosa mi dice, e allora mi avvicino,
mi avvicino alla ferrovia.
Proseguo lungo la strada, si incrociano.
I binari arrivano piani, da sopra il ponte,
tagliano la pietra
che sta sotto il sottile strato di terra fertile,
per restare piani.
La strada segue le rughe e le onde del terreno,
si mischia alla terra, e fatta di essa.
I binari viaggiano quasi dritti, piani,
indifferenti delle rughe e delle onde,
che tagliano, scavalcano, modellano.

Penso alla fatica che ha fatto questa strada
a portarmi fin qui,
ed alla velocità con cui i binari
sono apparsi all’orizzonte,
hanno tagliato la roccia,
e sono passati sotto alla strada stessa,
per sparire,
dritti e piani, nell’orizzonte opposto.
—Andate piano, resto indietro—,
dico ai miei pensieri,
mentre quell’immagine svanisce.
E’ solo un attimo,
un alito di vento porta con se
il dolce profumo di un susino in fiore.
Mi chiedo se sto bene.
Un’altra strada mi è di fronte,
adesso i tamburi battono fuori tempo.

mi chiedo se ne sia valsa la pena, dopotutto, di arrivare fin qui

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