alba a pierino

alba a pierino

martedì 13 dicembre 2011

su di un mare di nebbia fluttuante


Silenzio di umide mattinate d'inverno, dove anche un sospiro è un rumore, e la nebbia sembra muoversi tra le sagome del paesaggio, come un mare fluttuante.


Lavoro, e di tanto in tanto, getto lo sguardo oltre la finestra.
Vedo la nebbia andare e venire lungo la valle, gonfiarsi come un'enorme onda che tracima oltre il crinale, per ritirarsi lungo il bosco come la risacca sulla scogliera.

Tengo la mia macchina fotografica sul davanzale, e, di tanto in tanto, scatto qualche immagine.
Inseguendo il continuo mutare della luce, con il sole che, di tanto in tanto, buca la coltre delle nuvole.



Penso a Caspar David Friedrich, al suo "viandante sul mare di nebbia", al suo uomo irto sul precipizio roccioso.
Appoggiato al suo bastone, quasi un compagno quanto un sostegno, di fronte agli elementi della natura, dei quali sembra in balia.
Mi immedesimo un po', davanti al mio panorama coperto da un mare di nebbia, i cui flutti si insinuano negli anfratti delle colline, come tra la scogliera.
Come tra le diverse cime coperte da alberi e vegetazione del suo quadro.



Qui, dalla finestra di Pierino, la nebbia la vedo fluttuare attorno al Castello di Montebicchieri, come attorno ad un vecchio bastimento a vapore, con il campanile della chiesa dedicata a Santa Lucia posto verso la prua, come il fumaiolo sbuffante di bianco del bastimento.



Mentre, in lontananza, la sbiadita sagoma del Monte Serra degrada da sinistra fino ad avvallare sulla destra, come le montagne che fanno da sfondo nel dipinto di Friederich.
Dove, come qui, più oltre, la nebbia si espande in modo indefinito, così da mescolarsi con l'orizzonte, diventando indistinguibile dal cielo nuvoloso.

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