alba a pierino

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giovedì 6 settembre 2012

caro il mio Francesco


Questo, potrebbe essere il seguito del racconto di ieri.
Dopo la visita al sacrario di Marzabotto sono stato per più di venti minuti senza parlare.
Non avevo niente da dire. Non c'era parola che mi venisse in mente.
All'uscita dal sacrario, il custode chiude la porta dietro di me, e mi racconta.
Si mette anche a spiegarmi la strada per salire sul Monte Sole, dove hanno realizzato un parco storico.
Mi spiega che trovo un semaforo sulla Porrettana, direzione Pistoia, e lì devo girare, e salire.
Mi dice che posso arrivare anche al cimitero di Cossaglia.
Del semaforo me lo dice due, tre volte, forse quattro.
Credo che si rendesse conto che, pur guardandolo negli occhi, non lo stessi ad ascoltare.

Guidando continuavo a stare in silenzio.
Non rispondevo neppure alle domande.
Non avevo risposte.
La strada continua a salire, ed il sole a tramontare, ed il silenzio a persistere.


Poi leggo un cartello: "CaciOsteria".
Mi fermo poco più avanti, mi accorgo che siamo a Pavana, e torno indietro.


Ceniamo qui. Una giovane coppia di Quarrata e salita fin quassù per fare questa scommessa con il loro futuro.


Aspettiamo il nostro antipasto, e invece chi ti arriva?
Entrano un paio di signori, e dietro di loro un uomo alto, robusto, capelli e barba un po' bianchi.
E' Francesco Guccini.
Lui si siede e io vado a farmi fare un autografo.
All'inizio non sembra gradir molto.
Ma poi gli dico che so che martedì è prossimo e a Firenze, e che lo andrò a vedere.
Allora mi sorride, si scioglie. Chi è con lui gli chiede a far cosa.
Alla festa dell'Unità, con Staino, a presentare un libro.—, risponde.



Torniamo al tavolo.
Anch'io mi sento meglio, è come se l'emozione dell'incontro mi avesse fatto tornare le parole, e l'umore.


Sento che mi suonano negli orecchi alcune parole.
Le trovo subito sul mio web-in-tasca, tra i testi di Ligabue.

(...)
caro il mio Francesco questa lettera ti arriva
in un paese piccolo lì sugli Appennini
ho capito forse come mai ci vivi
che tanto ci si sente soli
ci si sente soli per quello che si è visto
(...)

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