alba a pierino

alba a pierino

mercoledì 31 ottobre 2012

e questo come si chiama?



Caccia di stagione.
Per i gatti non si può parlare di stagione di caccia.
Per loro è naturale cacciare ogni giorno dell'anno.
E' la loro naturale forma primaria di raccolta di cibo.
Quindi per loro c'è la caccia di stagione.


A volte scopro cose strane tra quelle che catturano.
Uno di loro è arrivato con questo strano animale verde, che ha un lungo pungiglione.
Lo ha catturato e l'ha portato all'attenzione degli altri gatti della colonia.
Lo ha ferito con un morso sul collo, ma non l'ha ucciso.



I gatti, a turno, gli si avvicinano, lo studiano, lo osservano camminare.



E quando si allontana un po' lo riportano indietro con un colpo di zampa, e continuano a guardarlo, per capire cos'è, ma soprattutto per capire se è commestibile, e come si fa a mangiarlo.

martedì 30 ottobre 2012

oggi, racconto di ieri


Il tempo è cambiato?
Le stagioni non sono più quelle di una volta?
Io mi ricordo che quando ero ragazzo, e quindi questa è una storia di "una volta", per la fiera a Fucecchio si metteva il parabrize alla vespa.

Come ci si avvicinava alla fine di ottobre, vuoi le piogge autunnali che si facevano più frequenti, ma soprattutto la tramontana che cominciava a tirare per preparare il cielo per l'estate di San Martino, anche se giovani, forti e belli, viaggiare con la vespa senza protezione non era più possibile.
Mi ricordo che, andando verso Fucecchio, alla fiera, si vedevano biancheggiare le montagne, coperte dalla prima neve, attraverso l'oblò del parabrize.


Ieri mattina, poco dopo l'alba, scendendo da San Miniato, si vedevano, levarsi sopra la sagoma del Poggio Salamartano, la parte alta di Fucecchio, allineate all'orizzonte, le cime dell'Appennino Pistoiese e delle Apuane, innevate di fresco.
Il termometro dell'auto segnava solo sei gradi, e scendendo dall'auto per scattare questa foto l'aria era pungente, ma non era tramontana.

Per tutto il giorno, nuvole e nuvole sono transitate in cielo, lente ma inesauribili, fino al tramonto ed oltre.


Il sole se n'era andato, senza però rosseggiare più di tanto.
Con la percezione della luce che, ad un certo punto, dava la sensazione di un tempo allungato.
Come se, pur via il sole, il buio tardasse ad arrivare, con un chiarore ormai smorzato, ma non vinto.

Osservo il cielo che si era fatto blu, con nuvole compatte e sfaldate, ma blu, ed a lungo.
Giro e giro gli occhi, ed ecco che scorgo, dietro agli alberi, dai quali velocemente si affrancava ed allontanava, la luna che stava salendo, ormai piena, e luminosa come un faro incandescente.


Era lei ad allungare il giorno, attraverso un lungo mix di luce, da occidente, dove il sole era sparito, ad oriente, dove lei stava salendo.

lunedì 29 ottobre 2012

il processo a Giovanna d'Arco, a San Martino



E' iniziata sabato 27 scorso e terminerà sabato 3 novembre prossimo, all'Auditorium San Martino, la XVIIa. edizione dell'Estate di San Martino, la rassegna di teatro amatoriale nella quale si assegna il Premio Città di San Miniato al Teatro Amatoriale", la cui organizzazione è curata dal gruppo teatrale “Four Red Roses” di Castelfranco di Sotto (PI).




Questa sera era in programma “Il processo a Giovanna D’Arco”, messo in scena dalla Compagnia Teatrale “I Pinguini” di Firenze, compagnia segnalata, al premio, dalla Federazione Italiana Teatro Amatoriale - Toscana.



Avevo già visto questo spettacolo lo scorso 29 maggio, in una tiepida serata fiorentina, all'oratorio di Gesù Pellegrino, detto anche dei Pretoni, una piccola chiesa posta all'angolo fra via San Gallo e via degli Arazzieri, su invito dell'amica Ilaria Savini.






L'amico Simone Faraoni ha curato le musiche, i suoni e le voci, realizzate direttamente in scena assieme ad Ilaria e Michaela D'Astuto.





La distanza creata dal palco, l'ambiente meno austero, le luci più forti e colorate, una magnifica quinta dipinta con allegoriche figure di demoni alati ed angeli che si battono vorticosamente attorno al centro della scena, costituita dalla sedia su cui siede l'inquisitore, il cardinale Pierre Cauchon, mi fanno apprezzare uno spettacolo diverso, forse più leggero, rispetto a quello a cui avevo assistito in maggio.











Lo spettacolo è comunque un successo. 

domenica 28 ottobre 2012

domenica di pioggia al centro commerciale


Quando sono partito, oggi pomeriggio, con il cielo sempre cupo, e la pioggia intermittente, ho detto:
Stasera, sul blog, racconterò di una domenica di pioggia al centro commerciale. D'altronde, bisogna provare per credere—.

Lasciare Pierino, specie nei giorni di festa, è sempre così difficile. E lo è stato anche oggi, soprattutto oggi.
La bimba si è lamentata per ore, anche se uno dei principali obiettivi della trasferta ai Gigli, il centro commerciale di Campi Bisenzio, alla periferia nord-occidentale di Firenze, era proprio l'acquisto di un particolare paio di scarpe che mi aveva chiesto poco tempo fa.
Questa mattina abbiamo acceso la stufa a pellet. Non per scaldare la casa, visto che ancora il termometro segna più di ventiquattro gradi, ma per scaldare l'acqua, visto che le giornate accorciate prima, e il cielo coperto e la pioggia che cade da due giorni, hanno fatto lavorare poco o niente il pannello solare termico.
L'accensione della stufa, però ha subito riportato l'umidità all'interno della casa a valori prossimi del quaranta per cento.



Già subito dopo essere usciti dal casello autostradale di Prato est, ci siamo dovuti incolonnare alle auto che anch'esse erano dirette al centro commerciale. Qui abbiamo dovuto pazientare, e girare un po' per trovare un posto dove parcheggiare l'auto.


All'interno, un fiume di persone, veloci ed irrefrenabili come una piena, ci sballottava tra i suoi flutti.



Mentre qualcuno, stanco o semplicemente in attesa dello scorrere della domenica, si sedeva sulle poche panchine disponibili, come tronchi o detriti che si arenano lungo le rive.



Scopriamo un negozio che sembra essere stato inaugurato da poco. E' della catena Hollister, e leggo sul mio web-in-tasca che lo hanno aperto a fine agosto. Entriamo, e scopriamo l'atmosfera, e prezzi, dei negozi di abbigliamento del centro di Londra.

sabato 27 ottobre 2012

un nome per ogni volta che piove


E' sabato, e piove anche qui a Pierino.


Non l'ho capito, non me lo ricordo, ma in realtà neppure ci ho voluto far caso, su come hanno chiamato la perturbazione che ci passerà sopra alla testa questo fine settimana.

Visto che il tempo metterà acqua per oggi e per domani, uscirò a controllare la pulizia e l'ordine delle scoline per la regimazione delle acque.
E dopo salirò alla capanna per controllarne il tetto, e chiudere un po' di piccoli buchi che il peso della neve dello scorso inverno aveva fatto aprire sull'onduline di vetro resina.

venerdì 26 ottobre 2012

la pieve di Corazzano, all'alba



Scendo lungo la strada,
nel buio di questo mattino,
come infilarsi in un angolo del mondo.

Viaggio, seduto nella mia auto,
ascoltando la radio, e guidando 
 per le lunghe e dritte strade della valdegola.

La si scorge da lontano,
piccola e gialla,
sulla pendice della collina.

Come una lucciola,
che stava dormendo 
vicino al suo albero.

giovedì 25 ottobre 2012

di Finisterre e la nuova stagione del frantoio parlante



Finisterre, è il racconto di viaggio di Giovanni Guarino, letto da Andrea Mancini, del Cammino di Santiago di Compostela, da Roncisvalle, sui Pirenei francesi, dove vi arriva in treno, a Finisterre, estremo lembo occidentale della Galizia. Novanta chilometri oltre la fine del Cammino di Santiago di Compostela, il viaggio di Giovanni Guarino termina, sul mare, dove la terra "forse" finisce.



Finisterre, Fisterra in galego, è un piccolo porto di mare, di circa cinquemila abitanti, situato in una piccola baia, dando le spalle all'Oceano. Il nome deriva dall'espressione latina Finis terrae, cioè "fine della terra" in quanto il capo Fisterra è uno dei due punti più occidentali della Spagna, e quindi dell'Europa, e della terra antica.
Lo sguardo oltre le colonne d'Ercole.



Quel luogo era creduto, un tempo, l’avamposto dei luoghi conosciuti, il cui tracciato era indicato in cielo dalla via lattea. Il capo di Finisterre era considerato un luogo mitico e simbolico fino dall’epoca romana, oggetto di leggende e tributario di riti pagani.
Sono in molti, tra i pellegrini che compiono il Cammino di Santiago di Compostela a decidere di prolungare il pellegrinaggio per circa un altro centinaio di chilometri.



La tradizione vuole che i pellegrini qui compiano un bagno nell'oceano in segno di purificazione, brucino, sulla scogliera sotto al faro, un indumento indossato durante il cammino stesso, e infine, raccolgano una delle conchiglie sparse sulla spiaggia.


La conchiglia, peraltro, è il simbolo che segna il cammino a partire da Roncisvalle, ed averne raccolta una direttamente sulla spiaggia, diventa la prova dell'avvenuto pellegrinaggio.


 Lo spettacolo, che si è svolto sabato scorso, 20 ottobre, in Casa Alessi, è stato il primo del calendario de " il Frantoio Parlante", teatro nei luoghi segreti di San Miniato, la rassegna curata da Andrea Mancini.