alba a pierino

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giovedì 14 marzo 2013

la valerianella



Oggi ho visitato la più grande serra che mi è capitato. Quindici ettari coperti con film plastico, per la produzione di valerianella ed altre insalate che la OrtoRomi commercializza nel settore della quarta gamma, il fresco tagliato, lavato ed imbustato.



Il primo impatto è davvero forte. Mi sono ritrovato, all'interno della serra, all'inizio di un viale lungo 500 metri, dove stava transitando un Challenger, un trattore da 240 cavalli, che aveva appena ultimato la lavorazione di una delle otre 80 semi campate in cui è suddiviso il terreno coperto.



La Valerianella è un ortaggio di cui si utilizzano le foglie fresche in insalata, ed è spesso conosciuta anche con il nome di Lattughella.
Spontanea nell'area mediterranea, negli ultimi anni il suo consumo è cresciuto molto anche per le sue caratteristiche nutrizionali, costituite da un basso valore energetico unito ad un buon contenuto in vitamine e sali minerali.



L'aspetto che maggiormente conosciamo è quello che la pianta assume inizialmente, con la produzione di una rosetta di foglie spatolate, asessili di colore verde lucido, lunghe 8-10 cm.
E' questo il momento in cui viene raccolta. Se la si lascia crescere la pianta emette uno stelo fiorale angoloso con ramificazioni dicotomiche terminanti con mazzetti di piccoli fiori imbutiformi bianco azzurri. Il frutto è un achenio liscio globuloso grigio chiaro o scuro, che viene impiegato per la semina.


E' considerata una specie rustica adattabile a diversi tipi di terreno, anche pesanti purché ben drenati e dotati di sostanza organica. Il clima più adatto è quello temperato. Durante l'inverno, nelle regioni del Nord deve essere protetta dal gelo. Le esigenze nutritive sono limitate, dato il breve ciclo colturale



Qui, l'impianto si fa con semina meccanica di precisione, su porche larghe circa 2 metri, in file distanti 10-15 cm, mentre la densità colturale varia con il tipo di pianta che si vuol ottenere. Con temperature del terreno di 15-20°C la germinazione avviene in una settimana circa. La semina può essere effettuata scalarmente dalla primavera all'autunno, ma nelle colture in serra industriali, come quella che ho visitato a Spinea (VE), da OrtoRomi, si fanno anche semine in inverno.
Il ciclo ha una durata variabile, dalle 2 settimane in estate ai 2 mesi in inverno. Qui arrivano a fare anche 10 cicli l'anno.



Quando le foglie hanno raggiunto la loro massima lunghezza si recidono le piantine sotto il colletto lasciando 0,5 cm di radice. La raccolta qui avviene con una macchina che permette, con l'ausilio di operatori, il diretto incassettaggio del prodotto. Qui la produzione ad ettaro è di circa 250 quintali.

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