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giovedì 3 dicembre 2015

la ferrovia per Massa Marittima



Nell'ultimo decennio dell'ottocento, in un'Italia che doveva ancora concludere la sua epopea unitaria, arrivano le prime trasformazioni "moderniste" che accompagnano le dinamiche della rivoluzione industriale in corso già da decenni nel resto dell'Europa.



Motore, e mezzo, di queste trasformazioni, è la locomotiva a vapore.
E' lungo i binari che scorre la nuova corrente che trascina idee, cose e persone.



Da questa esigenza di movimento, nasce e si sviluppa una rete ferroviaria che riesce a diventare presto sempre più capillare, costruita da una variegata tipologia di strutture. Dalla rete ferroviaria a scartamento ordinario che collegano le grandi città, a linee a scartamento ridotto che nascono soprattutto in aree minerarie, ma anche reti tranviarie che escono dagli ambiti strettamente cittadini, per collegare anche periferie e circondari.


E' un tempo in cui il treno rappresenta ancora per la mobilità, soprattutto nelle aree periferiche, l'unica alternativa al cavallo. Con la bicicletta, come la stessa automobile, che devono aspettare il novecento per farsi vedere sulle strade della provincia italiana.


La scoperta di risorse minerarie in quantità rilevante, avvenuta a metà dell'800, porterà
il Comune di Massa Marittima sotto la spinta delle società minerarie che gestivano l’estrazione dei minerali nella zona, a presentare nel 1882 un progetto al Parlamento del Regno d'Italia. Questo primo progetto fu bocciato.
Sorte migliore ebbe il progetto presentato in Parlamento nel 1899, che ottenne l'approvazione.
L'anno dopo fu costituita la "Società Anonima della Ferrovia Massa Marittima-Follonica", con lo scopo di costruire e gestire un collegamento ferroviario a scartamento normale fra Massa Marittima e Follonica.


Il tracciato prevedeva un capolinea presso il Porto di Follonica con arrivo in località Ghirlanda, per un dislivello totale di oltre 350 metri. L'inaugurazione della ferrovia avvenne il 11 dicembre del 1902.

Sulla linea venne fin dall'inizio effettuato sia servizio viaggiatori locale che servizio merci, soprattutto per movimentare il minerale proveniente dalla miniera di Val d'Aspra.


Nata essenzialmente come ferrovia mineraria, la Massa Marittima-Follonica risentì pesantemente del periodo di crisi successivo alla grande depressione, che determinò il crollo del prezzo dei minerali, e con esso il traffico passeggeri e merci sulla linea. Nel frattempo la società Montecatini aveva iniziato a servirsi di proprie teleferiche, lunghe complessivamente oltre 30 km, con le quali portava la pirite fino a Scarlino.
In conseguenza di tale situazione, a partire dal 1º febbraio 1933 venne attivato un servizio viaggiatori sostitutivo con pullman. Il traffico merci, pur non raggiungendo più i volumi ante crisi, si attestò alla fine degli anni trenta su valori sufficienti a garantire alla società di gestione l'equilibrio economico.
Nel giugno 1944 la ferrovia fu interrottta, soprattutto a causa della distruzione del ponte sul fiume Pecora ad opera delle truppe tedesche in ritirata, di quello sul Pietraia e del sottopasso ferroviari.
La Commissione per la riattivazione dei servizi pubblici di trasporto connessi all'industria privata, istituita a norma del Decreto Legislativo Luogotenenziale 15 ottobre 1944 n.346, ritenne non indispensabile la ricostituzione della ferrovia, soppressa formalmente nel 1948.

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