alba a pierino

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mercoledì 10 febbraio 2016

le storie e le verità


Una piccola edicola appoggiata in terra, con la base in pietra e la tettoia in metallo, ed è chiaro che è stata risistemata di recente. Dentro l'edicola un lapide di pietra, un marmo biancastro a forma di libro aperto, che porta una foto, un nome e due date. Tutt'attorno, in più vasi, fiori di plastica. E ad osservare intorno, la sensazione di essere in luogo dove è accaduta la Storia.


Il nome è Pietro Nuti, la data della morte il 25 ottobre 1943.
Sono i giorni che seguirono l'8 settembre, l'armistizio tra il Regno d'Italia, rappresentato dal Governo Badoglio in esilio a Brindisi, e le truppe Alleate, già sbarcate in Sicilia in luglio, e a Salerno proprio all'indomani dell'armistizio.
Il fronte è ancora lontano, ma tutto è già cambiato.
La prima cosa che penso è di essere difronte la luogo dove è stato ucciso un ragazzo di ventotto anni, forse perché renitente alla leva della Repubblica Sociale.
Chi ci accompagna mi smentisce. Mi racconta una storia diversa. Di cinque soldati, alcuni Americani altri Inglesi, nascosti nei poderi della zona. Gli chiedo cosa ci facevano, come c'erano arrivati fin qui, con il fronte ancora nell'estremo sud Italia.
Lui mi spiega che erano stati paracadutati.

Poi racconta che in questo podere tenevano nascosto un ufficiale americano, che doveva essere il capo della pattuglia.
— C'erano state delle spiate, e una squadra delle Brigate Nere rastrellava i poderi. L'americano stava col sonno leggero, stava sempre in allerta. Sentì la camionetta arrivare e scappò giù per il bosco. Il Nuti invece era assonnato. La sera prima era stato a fare all'amore dalla fidanzata, al Saragiolo. Sarà tornato dopo mezzanotte, che dal Saragiolo a qui, per il bosco, ci vuole più di un'ora.
I fascisti arrivarono all'alba. L'americano fece in tempo a scappare, ma il Nuti no, lo freddarono qui sotto - indicando un fossato che scende a valle.
L'americano si rifugiò in un altro podere, giù sul Fiora. Ma il giorno dopo il contadino l'ammazzò lui, e prima di darlo ai fascisti gli cavò i denti d'oro. —.

Si commenta la cosa, e si riflette.


In serata, scrivendo qui sul blog, cerco sul web di questa storia.
Trovo un piccolo trafiletto:

"25 OTTOBRE A Santa Fiora (zona) un reparto di militari della RSI effettua un rastrellamento per catturare prigionieri australiani evasi. Uccide un civile, Pietro Nuti, che sta fuggendo armato."

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